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venerdì 18 marzo 2011

Ricerche in internet


Come faccio a trovare un’informazione in Internet senza rischiare di perdermi in un mare di miliardi di pagine web?

Certamente come dice il Professor Lorenzo Cantoni[1] mi possono aiutare: gli esperti e i motori di ricerca.
Nel libro “Il Patentino per navigare in Internet”questi motori di ricerca sono stati assimilati alle reti da pesca. Quindi trovare equivale a pescare. Si possono trovare pesci buoni e meno buoni e si può anche non pescare niente.
Navigare in Internet è divertente e utile, ma rischioso: si può venire in contatto con virus (squali) senza saperlo, si possono raccogliere informazioni non vere, si può perdere un sacco di tempo senza trovare un bel niente o si può credere di aver trovato qualcosa che in realtà non esiste (miraggio).
Si può navigare per ore e ore e infine perdersi (naufragio). Navigare, poi, richiede di conoscere adeguate regole di comportamento, la cosiddetta Netiquette per evitare la maleducazione[2].
A mio avviso la prima cosa importantissima che bisogna fare è quella che dice il Professor Cantoni: prendere confidenza con i motori di ricerca e le loro maschere di ricerca avanzata, che permettono di identificare alcuni parametri.
Esempio:
* Siti solo in una certa lingua
* Siti in una certa area geografica
* Documenti in un certo formato
* Solo immagini
* Solo blog
...
Altra cosa importantissima, che sottolinea sempre il Professor Cantoni, è la necessità di esercitarsi in ricerche dove è chiaro il criterio di decisione, il tema.
Ricerche dove il compito sia preciso in modo tale da poter sapere se l’obiettivo è stato raggiunto oppure no . Esercitarsi in contesti dove è più facile capire se veramente ho trovato quello che cercavo oppure se devo cercare ancora altrove. E’ certamente utile poi combinare gli esercizi sulla ricerca con gli esercizi sulla valutazione della qualità; quindi tra ciò che ho trovato, che è pertinente, rilevante per la mia aspettativa di senso in modo da costruire una gerarchia delle fonti non più come quella che fornisce il motore di ricerca ma che rifletta i parametri di qualità e contenuti che mi sono prefissato.
Utile anche il consiglio di Luisa Carrada, (autrice del libro “Scrivere per Internet” Milano, Lupetti, 2000 e curatrice del sito www.mestierediscrivere.com.): …”penso chela cosa migliore sia immergersi nella Rete stessa. Non si impara a scrivere senza leggere molto e non si impara a scrivere in rete senza navigare molto, annotando i siti che ci piacciono di più, cercando di capire perché, imitando (nel senso dell’ispirazione, naturalmente, non del plagio) le soluzioni che funzionano”[3].
Interessanti anche le parole di Bertschi-Kaufmann nel suo articolo:
“Internet - tanto importante quanto saper leggere e scrivere”
Navigare in rete diventa una tecnica culturale.
Saper navigare in rete non significa semplicemente premere un tasto che ci trasporta nel mondo virtuale, ma si tratta di un processo complesso che richiede una certa preparazione a bambini e giovani. Bertschi-Kaufmann descrive l'abilità di utilizzo dei computer e di internet come una nuova tecnica culturale che completa le cognizioni del leggere e dello scrivere. Il computer offre grandi possibilità, ma cela anche molti pericoli. Se siano le possibilità di un buon utilizzo le prime a presentarsi anziché i pericoli, è una questione didattica: «Il computer di per sé non limita la capacità di lettura. Tuttavia, l'utilizzo del PC in un ambiente senza stimoli e senza fini volti all'apprendimento della lettura può effettivamente avere delle conseguenze negative», spiega Andrea Bertschi-Kaufmann.
Ne può approfittare solo chi impara
Chi impara a utilizzare in modo proficuo il computer e internet può trarne un grande giovamento. Chi utilizza le risorse multimediali in rete senza possedere un background didattico e un training adeguati rischia di perdersi nei suoni e nelle immagini. Anche Andrea Bertschi-Kaufmann è consapevole del fatto che: «Si può rischiare di assorbire e di credere a tutto ciò che ci trasmette il computer, proprio come nel caso della televisione. I vari metodi di approccio ai "nuovi mezzi di comunicazione" sono già stati discussi in passato a livello scientifico e hanno sollevato il timore che il livello culturale si abbassi ancora di più.» Ciò significa che: i fruitori di internet competenti saranno in grado di acquisire sempre più cultura, mentre quelli senza preparazione verranno sempre più isolati ed esposti a grossi deficit nelle loro conoscenze. «La tesi riguardante il calo culturale causato dall'accesso non uniforme al sapere all'interno della società viene ancora dibattuta. Tuttavia molto di ciò che viene riscontrato nell'atteggiamento di bambini e giovani la conferma», secondo Bertschi-Kaufmann.
Questo è uno dei motivi per i quali gli insegnanti prendono sempre più in considerazione l'utilizzo di internet nel processo di apprendimento scolastico. Andreas Streiff, insegnante alle scuole medie e autore di programmi di apprendimento multimediali, è convinto che: «Il compito della scuola è quello di cercare di offrire a tutti le stesse possibilità di apprendimento. In questo modo, anche le persone svantaggiate avranno una possibilità in più. Non è compito dei genitori mettere un allacciamento a internet nella camera dei loro bambini»; per Streiff uno dei compiti principali della scuola è quello di insegnare ai bambini l'uso corretto del computer. «Prima o poi, il computer sarà indispensabile quanto la bicicletta.»[4]
 [1]  http://www.viddler.com/explore/lyonora/videos/6
 [2] http://www.patentino.sonda.it/

 [3] www.caffeeuropa.it/.../159scrivere-carrada.html
 [4] http://www.swisscom.com/GHQ/content/SAI/Internetanschluss/Medienkompetenz/Studien/Lesen_und_Schreiben.htm?lang=it



Laura Emanuelli (DOL modulo 2 LE NUOVE TECNOLOGIE, in "esercitazione seconda settimana")

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